giovedì 29 gennaio 2015

RicettaPresidio #1 Zuppa di cicerchie con Agrì di Valtorta

Giovedì scorso vi abbiamo presentato uno dei tanti presidi Slow Food, L'Agri' di Valtorta e questa settimana vi vogliamo dare uno spunto per come utilizzalo in cucina.
Siamo nel pieno dell'inverno, addirittura nei "giorni della merla", quelli piu freddi dell'anno, e bisogna trovare un buon metodo per riscaldarsi e riscaldare l'ambiente...che ne dite di una ZUPPA?

La ricetta combina il nostro formaggio bergamasco con un altro presidio Slow Food marchigiano, le cicerchie: un legume che pochi anni fa era quasi scomparso, ma che qualche contadino di Serra de Conti ha salvato coltivandola nel proprio orto.


ZUPPA DI CICERCHIE CON AGRI' DI VALTORTA



Ingredienti:
500 gr di cicerchie secche 100 gr di polpa di pomodoro 1 cipolla di Tropea 2 spicchi di aglio di Vessalico 1 ciuffo di prezzemolo 1 foglia di alloro 1 fetta spessa di pancetta
80 gr di Agrì di Valtorta
olio extra vergine d'oliva qb
sale qb


Preparazione:
Mettere in ammollo le cicerchie in un recipiente di acqua tiepida per almeno 5 ore. scolatele poi dall'acqua dell'ammollo.

Preparate un battuto con la cipolla, il prezzemolo, l’aglio e la pancetta. In una pentola fatelo soffriggere dolcemente. Quando la cipolla sarà dorata, aggiungete le cicerchie e, dopo averle coperte d’acqua, portatele a ebollizione. Aggiungete il pomodoro e regolate di sale.

Dopo circa un’ora di cottura aggiungete l’Agrì tagliato a cubetti (tenete qualche pezzetto da parte) e mescolate bene, in modo che il formaggio si sciolga e si amalgami alla zuppa.


Buon Appetito!

 





lunedì 26 gennaio 2015

Coca Cola contro vino, chi vince? - Africa: la terra è finita - Viva la Reparacion!

Coca Cola contro VINO, chi vince?

Leggete questo articolo scritto da Giancarlo Gariglio nel portale Slowine di Slow Food.
Qualche settimana fa, in un’interessante intervista, ascoltai un’affermazione di un imprenditore vinicolo italiano, secondo la quale il fatturato della Coca Cola era superiore a tutto quello del vino mondiale messo insieme. Mi pareva davvero si trattasse di un’enormità, una sparata ad hoc fatta per stupire.
Poi iniziai a ragionarci su e sapendo che la produzione italiana non supera i 10 miliardi di euro e che la Coca Cola invece è sopra ai 46, cominciò a insinuarsi il dubbio. Se si pensa al milione e più di persone che gravitano solo nel nostro paese intorno al mondo del vino la cosa è davvero impressionante. In fin dei conti la risposta giusta qual è? 
La Coca Cola da sola vale più di tutto il vino del pianeta?
No. No e no. Ma per poco, troppo poco per quello che è il mio pensiero. La multinazionale di Atlanta fattura 46 miliardi di euro. mentre tutte le bottiglie del nettare di Bacco realizzate sul pianeta arrivano a valere 60 miliardi. Un altro dato sconvolgente è che tutte e 10 le prime nazioni produttrici al mondo raggiungono a mala pena i 48 miliardi, un peletto sopra la Coca Cola. Francia (21 miliardi) e Italia (10) unite sono più scarse… Dalla nostra abbiamo la terra, la poesia, la storia, ma siamo davvero piccoli, minuscoli a fronte di una potenza di questo tipo.
Per cui, quando ci chiediamo come mai le leggi, i regolamenti, la burocrazia applicate al nostro pianeta non remano nella nostra direzioni, ma tendono a favorire altri interessi, cerchiamo anche di capire che dall’altra parte abbiamo delle multinazionali che ogni hanno producono un utile di 8 miliardi di euro! Queste aziende, molto più facilmente di noi, hanno un posto assicurato in tutte le trattative sul libero scambio tra Usa ed Europa, tanto per dirne una. Semplicemente perché loro sono poche e muovono un’economia a cui fatichiamo a dare un valore, dall’altra parte ci sono una pluralità di interessi, idee, aspirazioni che spesso e volentieri non sono coerenti e quindi disperdono il proprio reale valore economico.
Per finire, un piccolo colpo di scena, la Coca Cola vale di meno, ma se a questa sommiamo la Pepsi (29 miliardi), loro vincono e noi perdiamo!
Africa: la terra è finita

Circa il 65% della terra coltivabile africana è “danneggiata” al punto tale da non poter più essere produttiva. Lo stesso si può dire del 30% dei pascoli e del 20% delle foreste.

Ecco il resoconto che si può leggere nel rapporto No ordinary matter: conserving, restoring and enhancing Africa’s soils curato dal Montpellier Panel, organismo che riunisce esperti di agricoltura e ambiente europei e africani.
Chi paga il prezzo più alto di questa situazione?
ovviamente i piccoli agricoltori!
Nella sola Africa sub- sahariana sono colpiti da questa situazione 180 milioni di persone, con perdite stimate in 68 miliardi di dollari ogni due anni.
per contrastare questo fenomeno, nel 2010 Slow Food ha lanciato il progetto dei 10 000 orti in Africa, convinti che un nuovo tipo di cooperazione sia possibile, un modello che coinvolge direttamente le popolazioni locali, che aiuta a riconquistare quella sapienza che permette di riappropriarsi del diritto di accesso al cibo vero. 
per ulteriori approfondimenti: http://www.slowfood.it/africa-la-terra-e-finita/

Viva la Reparacion!

The-Repairman-Web-Poster

Vi presentiamo oggi un bel progetto cui volentieri abbiamo dato il nostro sostegno. 

è partita il 21 gennaio "Viva la reparacion" la campagna di sostegno alla commedia d’autore The Repairman, opera prima di Paolo Mitton che uscirà il 19 febbraio nelle sale piemontesi e dal 26 su tutto il territorio nazionale distribuito da Cineama in collaborazione con Slow Cinema. Viva la reparacion è un portale web che, al motto di «Ogni riparazione è una piccola rivoluzione», raccoglie diverse sensibilità che lavorano per promuovere buone pratiche quali il recupero, il riuso, la migliore gestione e il migliore consumo delle risorse. Una necessità che condividiamo visto che oggi sembra non esserci più posto per la riparazione, presi dalla forsennata ricerca di una crescita senza fine, convinti che il nuovo sia comunque migliore e che riparare non sia che l’alternativa povera all’acquistare. I promotori di Viva la reparacion sono invece: «convinti che riparare sia un’esperienza di crescita fondamentale. Fermarsi ad aggiustare ciò che non funziona consente di ripartire con maggiore consapevolezza e determinazione. Viva la reparacion offre dunque una piattaforma comune per condividere, esperienze, racconti di vita e consigli per recuperare questa attitudine e restituirle il giusto valore». Insomma visitate il sito e non perdetevi il film!
The Repairman è stato presentato nella sezione Festa Mobile del 31 Torino Film Festival, al Raindance Film Festival e al Festival di Shanghai. Ha inoltre ottenuto dal MIBAC la Qualifica d’Essai.
Media partner del film sono Mymovies.it e Fabrique du Cinema. The Repairman è una produzione Aidia Productions (Ita) & Seven Still Pictures (Uk). In collaborazione con FIP–Film Investimenti Piemonte e Acting Out Creative Studio e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
buona visione!

giovedì 22 gennaio 2015

Presidio #1: AGRI' DI VALTORTA

AGRI' DI VALTORTA


DOVE: L'Agrì, tipico formaggio della provincia di Bergamo, viene prodotto in Valtorta, un piccolo centro della Val Brembana di circa 300 abitanti dove ancora resiste la tradizione casearia unica che da vita al prezioso presidio Slow Food. Un tempo, quando da Valtorta i collegamenti con il fondovalle erano tutt'altro che agevoli, le donne di Valtorta impastavano quella che veniva chiamata "pasta di agro" e la portavano a piedi sui sentieri della montagna dentro gerle e fagotti fino alla vicina Valsassina dove si lavoravano poi i formaggi. 
Fino al dopoguerra gli allevatori locali erano una quarantina e producevano in casa i piccoli Agrì, poi con l'industrializzazione delle aree intorno a Bergamo, poco alla volta, tutto è cambiato. Oggi nella vallata di Valtorta ci sono ancora 12 piccoli allevatori (ognuno possiede 10, 12 vacche) che non producono più in casa - se non per autoconsumo - e conferiscono il latte crudo alla piccola cooperativa del paese.

COME: L'Agrì è un piccolo formaggio cilindrico di latte vaccino intero a pasta cruda la cui particolarità è data dalla tecnica di produzione che richiede tre giorni di lavorazione e una speciale manualità da parte del casaro. 
Dopo una coagulazione acida del latte crudo ottenuta grazie all'innesto con un poco di siero acido conservato dalla lavorazione precedente e l'aggiunta di un poco di caglio, si lascia riposare nel bacile coperto da un telo. Dopo una giornata si fa sgrondare la massa in teli di lino appesi per un altro giorno. Il terzo giorno si mette in fascere da ricotta e si lascia ancora 24 ore. Quindi si impasta la cagliata, dall'acidità ormai altissima, con un poco di sale, la si manipola fino a formare dei cilindri di tre centimetri di diametro e di circa 50 grammi e posti ad asciugare alcuni giorni. L'Agrì si consuma tra gli 8 e i 15 giorni. 
Il Presidio conta un unico laboratorio di produzione, la cooperativa di Valtorta, che si trova proprio sulla piazza del piccolo paese. Al di là della salvaguardia di un formaggio storico e di una tecnica particolarissima di lavorazione, il Presidio ha una funzione sociale importante: se non potessero più conferire alla cooperativa il latte dello loro vacche, i 12 piccoli allevatori locali sarebbero costretti a chiudere.

CARATTERISTICHE: L'Agrì è un formaggio dal sapore dolce, aromatico e dal profumo delicato. La pasta è bianca e morbida nel formaggio fresco, ma diviene più compatta in quello stagionato ed è sempre priva di occhiatura. La crosta, assente nel prodotto fresco, con la stagionatura si trasforma, assumendo un colore variabile dal giallo al grigio. 

STAGIONALITA': L'agrì di Valtorta si produce tutto l'anno

I PRODUTTORI: 
Latteria sociale cooperativa ValtortaValtorta (Bg)
Via Roma, 10
Tel. 0345 87770

lunedì 19 gennaio 2015

Le Giovani News: 5000 ristoranti in mano alla criminalità organizzata. L’agromafia cresce e sta bene.-Bocconcini alla plastica-Il Fotografo della musica



5000 ristoranti in mano alla criminalità organizzata. L’agromafia cresce e sta bene.
restaurante_JMM

Coldiretti ed Eurispes proseguono nel darci conto del business dell’agromafia. Il comparto è più che in salute, anzi registra una crescita del 10% in un anno.
Sono almeno 5.000 i ristoranti in Italia nelle mani della criminalità organizzata.

 In questo modo le organizzazioni criminali riescono, non solo, a riciclare in scioltezza i cospicui proventi di traffici illeciti, racket e usura, ma per di più rafforzano il controllo sul territorio diventando soggetti economici importanti. 

La nuova frontiera del business criminale sono le catene della grande distribuzione, la ristorazione, per arrivare alla gestione dei circuiti illegali delle importazioni/esportazioni di prodotti sottratti alle indicazioni sull’origine e sulla tracciabilità.
Il guaio è che oltre a conquistare spazi nella legalità, i proventi delle attività alla luce del sole vanno ad alimentare il malafare. Si chiama money dirtying, procedura assolutamente speculare al riciclaggio: i capitali puliti vengono indirizzati verso l’economia sporca.
un miliardo e mezzo di euro che euro transitano sotto forma di investimento dall’economia sana a quella illegale: si parla di 120 milioni di euro al mese e 4 milioni di euro al giorno.

per saperne di più leggete l'articolo: http://www.slowfood.it/5000-ristoranti-mano-alla-criminalita-organizzata-lagromafia-cresce-e-sta-bene/

Bocconcini alla plastica

Settimana scorsa vi abbiamo parlato delle nuove proposte gastronomiche di McDonald's.
Anche questa settimana abbiamo delle notizie a riguardo, infatti i McDonald's giapponesi hanno deciso di offrire le famose Chicken McNuggets al gusto di.....PLASTICA E VINILE!
ovviamente McDonald’s ha ritirato in un solo giorno quasi un milione di crocchette contaminate. Non sono mancate le scuse dei vertici con il portavoce Takashi Hasegasa che si dice parecchio dispiaciuto per i guai causati ai loro clienti.
ma le sorprese non sono finite qui: a Osaka nelle patatine invece del sale c’era un dente umano, in Cina hanno dovuto chiudere Shanghai Husi Food Co, il fornitore di pollo per Cina e Giappone perché questa industria aveva deliberatamente distribuito pollame fresco insieme a prodotti non proprio in forma. 
Le vendite in Cina e Giappone pare siano calate del 10% (solo???) e che i deliziosi McNuggets siano stati sostituiti con bocconcini a base di tofu…
Buon Appetito!
http://www.slowfood.it/bocconcini-alla-plastica/

Il fotografo della musica
Fabrizio De André, Lou Reed, Laurie Anderson, Peter Gabriel, Giorgio Gaber, Tom Waits, Vinicio Capossela, Vasco Rossi… sono solo alcuni degli artisti immortalati da Guido Harari nell’arco di oltre 40 anni di attività ed esposti alle pareti del suo spazio espositivo, Wall Of Sound Gallery, che ha aperto ad Alba tre anni fa in via Gastaldi 4.
Guido Harari ha aspettato per anni che aprisse, in Italia, una galleria simile a quella che poi lui ha aperto.
Per conoscere meglio il personaggio Guido Harari leggete questo articolo scritto da Carlo Petrini:
http://www.slowfood.it/il-fotografo-della-musica/

giovedì 15 gennaio 2015

Le Giovani Ricette #26 Crumble di pere e panettone

Bentornati, questa é la prima GiovaneRicetta del 2015.
Sono appena passate le feste natalizie e sicuramente in casa abbiamo ancora panettoni avanzati e questa ricetta vi permettere di riutilizzarli in modo creativo abbinandoli con un frutto di stagione, LA PERA.


E' un frutto che si trova prevalentemente in autunno e inverno, è ricco di zuccheri semplici e di potassio. Ne esistono molte varietà e quella più coltivata in italia è la William.


Crumble di pere e panettone


ingredienti:
3 fette di panettone
4 pere
70g di burro
1 cucchiaio di cannella
2 cucchiai di zucchero

preparazione:
Tagliate il panettone a pezzetti grossolani e mettetelo in una ciotola e unitevi il burro che avrete fatto sciogliere e raffreddare.
Lavorate con le mani l'impasto, briciolando il panettone.

Lavate e pulite le pere, sbucciatele e tagliatele a dadini.



Mettete in una padella antiaderete le pere con lo zucchero e la cannella e fatele cuocere fino a quando si saranno ammorbidite.

Mettete le pere in delle piccole terrine fino a 3/4 e coprite le pere con il panettone sbriciolato.





Infornate le terrine a 200° per circa 8 minuti.
Quando il panettone sarà dorato togliete le terrine e servitele calde, accompagnate magari con una palline di gelato!



lunedì 12 gennaio 2015

Manioca Fries nei McDonald's del Venezuela-Osterie d'Italia 2015: la Guida di Slow Food- Master of Food: LA SPESA QUOTIDIANA

Manioca Fries nei McDonald's del Venezuela

Ci occupiamo oggi di uno dei nostri "migliori" amici: McDonald's! 
Non vi stancheremo nel ripetervi sempre le stesse cose sul cibo poco sano dei Fast Food o dei loro ENORMI sprechi di cibo o della mancanza di diritti umani nel processo produttivo dell'azienda, ma vi parleremo di un loro nuovo prodotto: le Manioca Fries e l'arepa nei Fast Food del Venezuela!
la Manioca è una pianta, coltivata soprattutto in climi tropicali, che ha un tubero commestibile, cucinato dalle popolazioni sud americane in molti modi diversi.
l'Arepa, invece, è il nome di un piccolo pane di forma circolare preparato con farina di mais, sale ed acqua. è adatta anche per celiaci.

Finalmente McDonald's ha deciso di cambiare adattandosi al cibo locale? nella salvaguardia delle tradizioni? con un occhio di riguardo per le numerose intolleranze di oggi?

NO! l'inserimento di questi prodotti nel menù è un altro dei suoi escamotage per superare un problema che affligge i fast food: la mancanza di patate!
E sì, sembra proprio che McDonald's ne sia rimasto senza e a dircelo è l’agenzia AP facendo eco alla Kyodo News che solo il mese scorso aveva annunciato il razionamento e la riduzione delle porzioni di patate nel paese del sol levante.
la causa? uno sciopero di portuali sulla costa ovest degli Stati Uniti.
Chi sarebbe McDobald's senza le sue amate patatine?

fonte: http://www.slowfood.it/manioca-fries-nei-mcdonalds-del-venezuela/

Osterie d'Italia 2015 - la Guida di Slow Food

Scaricate anche voi la Guida Osterie d'Italia 2015! 
troverete tutti i migliori ristoranti, controllati e selezionati da Slow Food. in cui mangiare e bere in modo Buono, Pulito e Giusto!
E' disponibile con un nuovo look più in linea con l’ultima versione del sistema operativo mobile della Apple, iOS 8.0, con cui si integra ora in maniera più attiva e specifica, in particolare con l’applicazione Mappe di Apple, che permette agli utenti di ritrovare velocemente un locale in cui vorrebbe recarsi. 
L’app Osterie d’Italia 2015 richiede iOS 7.1 o versioni successive è compatibile con iPhone e iPod touch ed è ottimizzata per iPhone 5, iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Presto sarà anche disponibile per Android.
per scaricarla: https://itunes.apple.com/it/app/osterie-ditalia-2015-la-guida/id923378700?mt=8&ign-mpt=uo%3D4

Master of Food: LA SPESA QUOTIDIANA
L'evento che vi proponiamo questa settimana è a "casa nostra".
in linea con il post di "A Tavola Con Noi" pubblicato giovedì scorso, la condotta Slow Food Valli Orobiche ha organizzato il Master of Food dedicato alla SPESA QUOTIDIANA.
L'Evento si terrà mercoledì 21 e 28 gennaio presso la cooperativa sociale Sole e Luna a curno.
Quale spesa fa bene alla nostra salute? Quale spesa fa bene alla salute dell’ambiente? Quale spesa interpreta meglio il nostro piacere? Quali sono i migliori luoghi per la spesa quotidiana? Quali sono i prodotti di stagione? Le etichette dei prodotti, sono sufficientemente comprensibili?
A queste ed ad altre domande a cui il Docente Paolo Camozzi cercherà di dare esaurienti risposte, con questo Master of Food che si svolge nella sede della Cooperativa Il Sole e La Terra di Curno.
Il Master si sviluppa su due Lezioni e si svolge nel luogo più adatto dal momento che offre la possibilità di prove pratiche di conoscenza di produzione/distribuzione locale con visita guidata al reparto vendita.
Costo: Soci Slow Food € 40,00, Soci U31 € 35; non ancora Socie € 65, compresa tessera Slow Food, Non ancoara Soci U31 € 45,00, compresa tessera Slow Food.
Info e Prenotazioni: condotta@slowfoodvalliorobiche.it 335 336 334 o con il form sottostante entro e non oltre il 14 gennaio 2015
vi aspettiamo numerosi!

giovedì 8 gennaio 2015

Mangiare è un atto agricolo. Fare la spesa è un atto politico


Per iniziare a parlare di cibo Buono, Pulito e Giusto e per darvi i giusti consigli in cucina non potevamo che iniziare dalla SPESA.
Quando facciamo la spesa ci sono molti aspetti che influiscono sulle nostre scelte: il prezzo, la pubblicità, i gusti personali, il packaging, ecc.
Ma non pensate mai agli effetti che i nostri acquisti hanno sull'ambiente, sull'economia locale e sul paesaggio?
Noi di Slow Food siamo molto attenti a questo e vogliamo svelarvi qualche piccolo trucco per migliorare la qualità dei vostri acquisti.
Innanzitutto vogliamo ricordarvi che:

il nostro portafoglio è uno strumento potente: scegliere un prodotto rispetto ad un altro significa supportare un'idea, il lavoro di molti produttori, un'intera comunità.

Dove possiamo fare la spesa?
i nostri consigli sono sicuramente quello di ridurre i prodotti acquistati all'interno dei grandi magazzini.
Questi ultimi hanno il vantaggio di avere qualsiasi cosa noi stiamo cercando, ma non si interessano della qualità dei prodotti e tanto meno di ciò che provocano all'ambiente. 
Gli sprechi sono enormi ed eccessivi e chi comanda sono le multinazionali che hanno come fine ultimo quello del guadagno scavalcando e calpestando i diritti umani.
Scegliete i piccoli produttori vicini a casa vostra che producono cibo di qualità e nel rispetto dell'ambiente.
Gli agricoltori sanno che per avere clienti hanno bisogno di un buon prodotto, essendo i loro costi, e quindi il prezzo finale del bene, molto più alto delle produzioni su larga scala, devono competere sul mercato con la loro qualità.

L'agricoltore svolge il proprio lavoro con passione, nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio.

Vi segnaliamo inoltre i GAS, cioè i gruppi di acquisto solidale.

I Gruppi di Acquisto Solidale sono nati e si sono sviluppati come strumento alternativo all’acquisto tradizionale, ormai strutturato sul modello imposto dalla grande distribuzione: nessun rispetto della stagionalità dei prodotti, scarsa attenzione per le coltivazioni e i metodi di allevamento naturali, nessuna sensibilità riguardo ai piccoli produttori locali e una politica dei prezzi non rispettosa del lavoro.

Vi segnaliamo il sito internet della rete GAS di Bergamo, così da poter verificare se esistono produttori agricoli vicino a casa vostra.

Ci raccomandiamo: scegliete sempre prodotti di stagione, freschi e di qualità e informatevi sulla provenienza di ogni prodotto!
Per un mondo migliore: buona SPESA!

lunedì 5 gennaio 2015

ANNO NUOVO...BLOG NUOVO!, dimmi che BIO scegli e ti dirò chi sei, Appuntamento con Carlo Petrini

ANNO NUOVO...BLOG NUOVO!

Siamo finalmente entrati nel 2015!

Per noi, team della Rete Giovane, il 2014 è stato un anno ricco di novità: si è formata la nuova squadra, abbiamo organizzato i primi eventi, abbiamo creato i profili della Rete Giovane sui diversi social network e abbiamo creato il blog.

L'idea di avere un blog tutto nostro è nata per soddisfare l'esigenza di avere uno spazio, più ampio di quello messo a disposizione dai social network, in cui condividere la filosofia Slow Food.

Il nostro compito è stato da sempre quello di scoprire il mondo Slow Food e cercare di far avvicinare i giovani ad esso con diversi escamotage: eventi creati apposta per i ragazzi, una rubrica di ricette facili e veloci che rispettino i principi base di Slow Food, il tutto con una comunicazione semplice e divertente.

Ci siamo però accorti che il vecchio blog aveva qualche errore di contenuto e di grafica, abbiamo quindi deciso di modificarlo per renderlo ancora più dinamico e in linea con la filosofia Slow Food.

Abbiate pazienza se per i primi giorni ci saranno dei disguidi, ma anche noi stiamo imparando ad utilizzare questi fantastici mezzi di comunicazione! 
Insomma: per noi è tutto nuovo!

Il nuovo blog, quello che potete già vedere, è suddiviso in due rubriche diverse:

Le Giovani News: la rubrica che già da tempo vi porta all'interno del mondo di Slow Food riportando le notizie più importanti e curiose tratte dal sito slowfood.it, che uscirà ogni lunedì, ha quindi cadenza settimanale.

A tavola con noi: la nuova rubrica creata per inaugurare l'anno nuovo!
La rubrica ha cadenza settimanale, pubblicheremo gli articoli ogni giovedì, ma ogni settimana avrà un argomento diverso:
  • la prima settimana del mese è dedicata ai consigli in cucina di Slow Food, cioè tutto quello che dovete sapere per fare una spesa Buona Pulita e Giusta;
  • la seconda settimana è dedicata a Le Giovani Ricette, cioè ricette facili e veloci che rispettano la filosofia Slow Food;
  • la terza settimana è dedicata ad un Presidio Slow Food, vi racconteremo il prodotto, le sue origini, la sua provenienza, dove reperirlo e come viene utilizzato nella cucina tradizionale;
  • nella quarta settimana torneranno Le Giovani Ricette, ma sarà cucinata per voi una ricetta che ha come ingrediente un presidio Slow Food.
Per terminare vi vogliamo ringraziare tutti per averci seguito in questi mesi che sono stati per noi un'avventura dalla quale abbiamo imparato tanto e continueremo ancora ad imparare.

Grazie a coloro che partecipano agli eventi, grazie a chi ci fa pubblicità, grazie a chi si è cimentato a rifare le nostre ricette, grazie a chi ci ha contattato con le richieste più varie, grazie a coloro che ci chiedono sempre più eventi, grazie a chi ci da fiducia per andare avanti, grazie a chi ci sostiene e grazie a chi ci rimprovera in continuazione per fare diventare la nostra Rete Giovane invidiabile.

Nella speranza che quest'anno sia migliore di quello passato, ma peggiore di quello futuro vi AUGURIAMO BUON 2015!


Dimmi che BIO scegli e ti dirò chi sei

Abbiamo letto, circa un mese fa, questo articolo di Michela Marchi, la quale riflette sulle informazioni relative al biologico che ogni giorno possiamo trovare su giornali e telegiornali, e ci ha subito stupito.
Partendo da una puntata di Report, in onda la domenica sera su Rai 3, Michela ci fa riflettere un po' sui nostri comportamenti di consumatori e sul mercato agricolo.

Basta leggere BIO sull'etichetta del prodotto per avere la certezza che il prodotto provenga davvero da un'agricoltura biologica? 
NO, ci sono anche qui i furbi che sembra abbiano come unico scopo nella vita quello di guadagnare sull'ignoranza del consumatore. 

come fare per combatterli? 
DIVENTIAMO CONSUMATORI CONSAPEVOLI! informiamoci su prodotti e produttori e prediligiamo sempre gli agricoltori di piccola scala rispetto ai grandi magazzini.

l'agricoltura biologica potrà sfamare il mondo? 
SI! e non siamo gli unici a dirlo, molti studi confermano questa bellissima tesi (sperando non resti solo utopia!) tra cui quello della Royal Society pubblicato il 10 dicembre 

ma come possiamo fare in modo che tutto questo accada? 
PUNTANDO SULL'AGRICOLTURA FAMIGLIARE! avreste mai detto che l'agricoltura famigliare e di piccola scala sia maggiormente produttiva di quelle estensive? una recente ricerca curata da Grain ci conferma proprio questo.
Sono i contadini che coltivano il 24% del territorio agricolo a sfamare il mondo!

Ma allora perchè esiste ancora gente che muore di fame? 
Semplice, è l'accessibilità al cibo che non è eguale in tutto il mondo. più di tre quarti delle calorie prodotte dalle aziende agricole è destinato all’allevamento e ai combustibili biologici. 

Insomma il punto è sempre lo stesso: la fame zero si raggiunge aumentando l’accesso al cibo, non aumentando le rese… 
siate disposti a cambiare un po' le vostre abitudini per migliorare la vita di tutti!!
per leggere l'articolo completo andate al link:

Appuntamento con Carlo Petrini


L'evento che vi segnaliamo questa settimana è un po' particolare perchè è...: davanti alla tv! 

Comodamente seduti a casa vostra, o a casa di un amico, domani sera, martedì 6 gennaio, alle ore 21.30 su Rai Storia vi aspetta Grand'Italia, una serie di sei documentari scritti e diretti da Franco Marcoaldi che raccontano sei personaggi italiani che hanno dato lustro al nostro Paese, tra i quali c'è anche la figura di Carlo Petrini!
Buona visione!