Pranzo di Pasqua: riflettiamo sui nostri consumi!
L’approssimarsi della Pasqua, con i suoi riti alimentari, porta con sé sane riflessioni sugli spropositati consumi di carne che contraddistinguono le nostre latitudini: gli abitanti dei Paesi ricchi dimostrano il proprio livello di sviluppo attentando alla propria vita, oltre che alla salute del pianeta e di parecchi degli esseri viventi che – a pari livello di titolarità – lo abitano.
Sui social network si rincorrono appelli in difesa dell’agnello pasquale, ma anche questa è una semplificazione in qualche modo fine a se stessa. Sicuramente molti di coloro che postano quelle foto ritengono che una ricottina di pecora e un’insalata sia un’eccellente alternativa a un pasto a base di carne. E hanno ragione. Ma per produrre quella ricottina, una pecora è stata ingravidata. E forse ha partorito un agnello. Maschio.
Occorre equilibrio nelle scelte, e occorre capire che nell’economia e nella razionale gestione dell’azienda agricola che fornisce la ricottina, vendere l’agnello maschio è determinante.
L’alternativa è il cosiddetto “scandalo degli allevamenti di bufale”, ovvero il fatto che i vitelli maschi vengano soppressi, poiché la carne di bufalo non ha mercato nei Paesi in cui le mozzarelle di bufala sono tanto apprezzate.
Occorre certamente produrre molta meno carne, e dunque occorre urgentemente che arriviamo a mangiarne circa un decimo di quella che attualmente consumiamo.
Perché c’è bisogno di un’agricoltura di qualità, che non avveleni l’ambiente per produrre massivamente cibo per gli animali, e c’è bisogno di carne di qualità, perché la nostra salute si costruisce su scelte di qualità, e non di quantità. Proprio gli ovini sono i meno incriminabili perché sono animali che, per lo meno in Italia, sono pressoché sempre allevati in modo estensivo sicché, ancora una volta, “non hanno colpe”: ma accogliamo l’occasione di questi dibattiti sul loro sacrificio pasquale per avviare, come consumatori di carne, un nostro percorso, individuale e collettivo, di “redenzione”.
fonte: http://www.slowfood.it/pranzo-di-pasqua-riflettiamo-sui-nostri-consumi-evitando-le-semplificazioni/
Fusione Kraft Heinz: la risposta finanziaria a una svolta culturale
Avrete letto tutti la notizia della fusione tra la mayo e le sottilette. Che detta così in effetti non promette niente di buono. Kraft e Heinz hanno valutato che per rispondere a un mercato sempre più attento a sostenibilità ambientale, salubrità e qualità dei prodotti sia sufficiente una mega operazione da mila miliardi di dollari (45 per essere precisi) e rimpastare capitali e azioni, scambiando i dipendenti come le figurine. A noi sembra alquanto anacronistico e Carlo Petrini ci spiega bene perché.
Il mondo sta cambiando, il modo di approcciare il cibo e gli acquisti alimentari sta cambiando. È un dato di fatto incontrovertibile ancorché lento, progressivo e non esplosivo. In gran parte del mondo, Stati Uniti in testa, le persone si orientano ogni giorno di più verso consumi alimentari attenti alle produzioni locali di piccola scala, stagionali, biologiche. A fronte di questo processo è significativo che la grande industria, che si vede minacciata da un radicale cambio di mentalità, risponda andando esattamente nella direzione opposta. Grandi fusioni tra gruppi con fatturati a nove zeri creano a gran velocità pachidermi ansiosi di rispondere in qualche modo alle nuove tendenze che assottigliano margini e utili e creano i primi scricchiolii in borsa. Ma gli accorpamenti mastodontici sono monodirezionali:
l’obiettivo è ristrutturare le dinamiche produttive tagliando i costi e rendendo più efficienti i processi senza operare alcun miglioramento nella qualità del prodotto.
La fusione tra Kraft e Heinz non porterà ad avere sugli scaffali dei supermercati salse più buone o con materie prime migliori, piuttosto servirà a risistemare nodi finanziari che sui mercati azionari non rendono quanto previsto dagli azionisti. In sostanza siamo davanti a una grande operazione di carattere finanziario, che ben poco – o meglio nulla – ha a che fare con il cibo, che pure dovrebbe essere il fulcro dell’attività di entrambe le aziende che si uniscono.
Ma reazioni di questa portata nulla potranno per invertire il trend di un nuovo approccio al consumo di cibo che ormai è avviato e non accenna a fermarsi; al contrario, il pericolo è che a perdere e a rischiare di rimanere schiacciati siano, nel prossimo futuro, le piccole realtà industriali, che pure sanno spesso fare qualità oltre che occupazione.
Ci aspettano tempi interessanti, ma sul fatto che formaggi a latte crudo fatti in piccole quantità e venduti localmente così come conserve realizzate con frutta autoctona o microbirrifici di provincia continueranno a erodere piccole ma diffuse quote di mercato, e che non ci sia modo di invertire la corsa di questo treno non c’è dubbio. La finanziarizzazione e la fusione di grandi gruppi è una risposta di corto respiro, buona per chiudere in positivo ancora qualche bilancio ma di certo incapace in alcun modo cambiare quello che innanzitutto è un processo di coscientizzazione e consapevolizzazione, in definitiva un lento cambiamento culturale dei consumatori, sempre più cittadini, sempre più coproduttori.
Incontro regionale Condotte Giovani Lombarde
è in arrivo una serata straordinaria per tutti i giovani Slow Food!
Giovedì 2 aprile alle 21 alla Pizzeria al Fienile in via Dogane 1B Palazzolo s/o (BS) si terrà il primo grande incontro di tutti i collaboratori Giovani delle Condotte lombarde con lo scopo di creare un'unica rete operativa sul territorio regionale.
Giovedì 2 aprile alle 21 alla Pizzeria al Fienile in via Dogane 1B Palazzolo s/o (BS) si terrà il primo grande incontro di tutti i collaboratori Giovani delle Condotte lombarde con lo scopo di creare un'unica rete operativa sul territorio regionale.
perchè la volontà di creare una rete?
Perchè l'unione fa la forza! i giovani sono il futuro dell'associazione Slow Food e insieme vogliono raggiungere obiettivi importanti.
durante la serata si discuterà dei nuovi eventi, delle nuove politiche tutte incentrate sui giovani e di quali obiettivi portare avanti per rendere Slow Food un'associazione dallo stampo giovanile e dinamico.
sarà l'occasione per conoscere tutti i ragazzi che quotidianamente portano avanti la rivoluzione pacifista del cibo, che con la loro grinta e forza di volontà coinvolgono persone e istituzioni nella loro lotta per un mondo migliore.
IL FUTURO è NOSTRO!
soprattutto in occasione del Terra Madre Giovani che si terrà ad EXPO nel mese di ottobre abbiamo bisogno di ragazzi con nuove idee e con la coscienza che questo mondo dell'agroindustria (e non solo) sta diventando insostenibile.
perchè non ti unisci a noi?
il costo è di 23 euro e comprende: pizza a scelta, gelato, acqua e caffè.
vi aspettiamo numerosi!
o contattateci: slowfoodgiovanevo@gmail.com