Dal primo
gennaio 2012 è stata annunciata nell’Unione europea l’abolizione delle gabbie
da batteria per le galline ovaiole: vere e proprie trappole, con uno spazio per
animale pari a un quadrato di 23,5 centimetri per lato.
In realtà
però le gabbie non sono state abolite ma ampliate (il lato del quadrato si è
allungato, raggiungendo i 45 centimetri) e devono contenere un nido per deporre
le uova, un posatoio largo almeno 15 centimetri e una lettiera per razzolare.
È comunque
un primo passo, anche se non tutti i Paesi Ue si sono adeguati: mancano
all’appello (rischiando procedure d’infrazione):ITALIA, Francia, Spagna, Polonia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Grecia, Ungheria,
Lettonia, Olanda, Portogallo e Romania.
I
consumatori, però, possono scegliere di acquistare uova che provengono da
galline “allevate all’aperto"lasciate libere di razzolare senza essere costrette in spazi angusti e nutrite
con cereali che possono becchettare liberamente.
non fatevi ingannare dall’indicazione “allevate
a terra”, non è la stessa cosa!
Gli animali cresciuti in
queste condizioni sono più sani, perché liberi di compiere tutti i movimenti di
una vita “naturale”.
Inoltre
spesso le uova non contengono i coloranti che vengono aggiunti ai mangimi dei
polli degli allevamenti industriali per mascherare la scarsa qualità del tuorlo
e sono dunque più sane, più
nutrienti,
più buone.
Dal 2004 sul guscio di tutte le uova di gallina prodotte nell’Unione europea è obbligatorio un marchio con un codice che ne consente la tracciabilità, indicando il tipo e il luogo di allevamento da cui proviene l’uovo.
Ecco una tabella che può aiutarvi nell'acquiato:
Il tipo di allevamento (il primo numero del codice) può essere catalogato in questo modo:
0 = all'aperto, con vegetazione, mangime biologico, 1 gallina/ 4mq
1 = all'aperto, con vegetazione, 1 gallina/ 2,5 mq
2 = a terra (in capannone chiuso con luci sempre accese), 9 galline/ 1mq
3 = in gabbia, 13 galline/ 1mq
Fonte: http://www.slowfood.com/sloweurope/wp-content/uploads/ita_guida_consumo_b1.pdf
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