Ocean grabbing; il furto legalizzato dei mari
Se la Terra è nostra madre non vi è dubbio che lo siano anche mari e
oceani, che costituiscono oltre il 70% della superficie del pianeta che
ci ospita.
Una politica di gestione delle risorse marine assolutamente
scellerata sta infatti portando il rapporto tra uomo e ambiente
acquatico ai minimi storici. L’ocean grabbing (processo di privatizzazione degli oceani e del mercato ittico per
ragioni che vanno dall’ecoturismo e dall’estrazione di materiale grezzo,
fino alla pesca su larga scala)
sta privando enormi moltitudini di pescatori di piccola scala del
diritto a utilizzare la risorsa primaria per la loro sussistenza,
concentrando le quote di diritti di pesca nelle mani di poche o
pochissime compagnie, e nello stesso tempo un modello di cattura tutto
votato alla quantità e alla grande scala sta mettendo seriamente a
repentaglio gli stock ittici (in particolare di quelle specie
commercialmente più appetibili) e la qualità dell’ambiente marino.
Ora, questo quadro a tinte fosche è figlio di una precisa politica di
gestione privatistica di un bene che dovrebbe, almeno a rigor di
logica, essere gestito come bene comune. Pensando, attenendosi all’unico
faro che orienta le nostre politiche non solo alimentari, che il libero
mercato sia l’unica via per un futuro luminoso, l’attuale sistema di
amministrazione considera a tutti gli effetti le risorse acquatiche un
bene commerciale scambiabile, vendibile e privatizzabile, in altri
termini potenzialmente esclusivo, nel senso che se io acquisto i diritti
di pesca acquisto con essi il diritto a escludere chi questi diritti
non li ha potuti acquistare.
Questo approccio miope perde di vista il fatto che gli ambienti
marini sono l’habitat e la fonte di sostentamento per comunità umane di
milioni di individui, che vengono esclusi dalla sera alla mattina
dall’accesso alla fonte del loro cibo. La sovranità alimentare, di cui
tutti sembrano essere paladini, non si realizza escludendo dall’accesso
alle risorse.
Monetizzare l’accesso alle risorse significa consegnarle alla legge del più forte, e significa decidere l’esclusione della fetta maggioritaria dei pescatori.
Monetizzare l’accesso alle risorse significa consegnarle alla legge del più forte, e significa decidere l’esclusione della fetta maggioritaria dei pescatori.
Questo non è libero mercato, è furto deliberato.
Diamo un po di numeri:
In Islanda dieci compagnie controllano il 50% delle quote.
In Cile 127mila pescatori devono dividersi il 10% del mercato mentre 4 grandi aziende detengono il 90% delle concessioni.
In Danimarca le flotte di pescatori tradizionali sono state dimezzate.
In Namibia succursali locali di aziende spagnole detengono il 75% del mercato.
In Sudafrica le Individual Transferable Quotas hanno escluso nel 2005 50mila piccoli pescatori.
«I nostri bambini riporteranno il cibo al centro della famiglia» Successo per la prima edizione di mercoledì riso
Le porte di Expo 2015 si apriranno per la classe IV della scuola
elementare Collodi di Treviso, una classe davvero speciale, composta da
bambini di 17 nazionalità diverse. Sono loro i vincitori della prima
edizione di Mercoledì Riso, che si è conclusa lo scorso 20 maggio alla cascina Torrone della Colombara, a Livorno Ferraris, nel Vercellese. Il progetto ha coinvolto 1895 studenti di 4 Continenti, 180 insegnanti,
103 classi, di 13 Regioni e 32 Province. Gli studenti che hanno
partecipato a Mercoledì Riso hanno seguito un percorso
didattico curato dai referenti di Acquerello e delle Condotte Slow Food.
Tra tutti i lavori presentati, gli autori dei dieci migliori sono stati
invitati alla Tenuta Torrone della Colombara di Livorno Ferraris per
partecipare alla giornata conclusiva. Tra le selezionate ben due scuole di Orto in Condotta, compresa la vincitrice! [...]
La giornata si è aperta con una conferenza di presentazione del progetto, riservata agli adulti e agli insegnanti. Nel frattempo gli oltre 200 bambini, dopo un percorso didattico condotto dagli insegnanti, hanno ideato un menù a base di riso e le 10 classi finaliste hanno potuto prendere parte alla sfida davanti ai fornelli. A partire dalle 12, la giuria composta da Piero e Maria Nava Rondolino, Carlo Petrini, presidente di Slow Food, Padre Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose, Valentina De Poli, direttore di Topolino, Luca Mercalli, presidente dell’Associazione nazionale meteorologi, Antonio Carluccio, ambasciatore della cucina italiana in Gran Bretagna e Stefano Maffeo, anima dell’Associazione Arc-en-Cielha, ha assaggiato i piatti finalisti, realizzati in collaborazione con gli allievi dell’Istituto alberghiero di Trino Vercellese.
Le fa eco Carlo Petrini «Oggi la situazione alimentare soffre di ignoranza diffusa e i bambini sono una risorsa per riportare al centro della famiglia l’attenzione per il cibo. Un progetto come Mercoledì riso è prezioso, perché unisce i bambini a un prodotto della terra. Si sta sviluppando un rapporto intergenerazionale tra i nonni, che hanno vissuto il rispetto per la terra, e i bambini, che sono pronti ad acquisirlo. Un rapporto che ci può consentire di recuperare la generazione dei genitori, che ha vissuto l’abbandono della terra, diventando vittima dell’industrializzazione e di un cibo diventato merce».
fonte:http://www.slowfood.it/i-nostri-bambini-riporteranno-il-cibo-al-centro-della-famiglia-successo-per-la-prima-edizione-di-mercoledi-riso/
A Milano dal 23 al 31 maggio c'è la
World Fair Trade Week!
Il movimento mondiale del Commercio Equo e Solidale si dà appuntamento nella città di Expo2015 per portare il suo punto di vista e la propria narrazione su sovranità alimentare, giustizia, ambiente e diritti. I veri protagonisti della World Fair Trade Week – che dal 23 fino al 31 di Maggio fa di Milano la capitale mondiale del Fair Trade – sono le persone: produttori del Sud del Mondo, ma anche del domestic fair trade: centinaia tra espositori, ristoratori, ricercatori universitari, piccoli imprenditori, fashion maker dell’economia sociale e solidale attesi da cinque Continenti con le loro storie uniche.
Sono tantissimi gli appuntamenti organizzati in occasione della World
Fair Trade Week – dal food alla moda, dai convegni scientifici alle
conferenze “politiche”:
- la World Fair Trade Conference dal 24 al 27 Maggio accoglie al Hotel Klima oltre 221 delegati WFTO da 57 Paesi del Mondo;
- Milano Fair City – prima fiera mondiale del Fair Trade – alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini ospita 170 espositori da 30 Paesi e uncalendario di 40 tra incontri e conferenze;
- Il Fair&Ethical Fashion Show allo Spazio Ex Ansaldo sarà la prima fiera internazionale di moda etica e sostenibile con un ricco programma culturale e 30 espositori da 12 Paesi – prevista tra le altre la premiere italiana di The True Cost docufilm di Andrew Morgan sul mondo della produzione della moda;
- il Fair Trade Symposium organizzato insieme al
Politecnico di Milano dove 70 ricercatori da 12 Paesi si confrontano su
59 paper di studio: l’assemblea annuale di AGICES-Equo Garantito,
momento di incontro e confronto tra i protagonisti del settore in
Italia;
- la Milano Fair Cuisine, che dal 16 al 31 Maggio vede gli chef di 26
ristoranti di Milano e d’Italia confrontarsi con gli ingredienti della
‘dispensa etica’ del Fair Trade e proporre serate a tema Fair Trade.
Tutte le informazioni: www.fairtradeweek2015.org
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