Se io facessi il fornaio, vorrei cuocere il pane
così grande da sfamare tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole.
Un pane così verrebbero a mangiarlo dall’India e dal Chili
i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.
(Gianni Rodari)
Cascina Triulza e Expo dei Popoli sono fra le prime realtà che abbiamo presentato nello spazio di Slow Food a Expo, nell’ambito della programmazione dello Slow Food Theater.
La prima, come molti sapranno, rappresenta la società civile nell’ambito del sito espositivo e il 3 maggio ha voluto aprire ufficialmente le porte incontrando oggi i 62 fondatori, i partecipanti al programma culturale e i principali partner sostenitori del progetto. Con Sergio Silvotti, presidente della Fondazione Triulza, torneremo a parlare sabato alle 18, per capire come questo padiglione arriverà a svolgere la funzione di hub di riferimento per le reti locali e internazionali della società civile.
Expo dei Popoli, invece, è un network internazionale che, da oltre tre anni sta proponendo soluzioni concrete e una visione condivisa su come nutrire il pianeta in futuro. L’obiettivo principale di Expo dei Popoli consiste nell’affiancare le altre voci (quelle dei popoli, appunto) a quelle dei governi e delle imprese transnazionali, e il suo orizzonte, in questo 2015, è sia italiano sia soprattutto internazionale. Giosuè De Salvo, coordinatore del progetto, fa infatti riferimento ai due grandi appuntamenti dell’Onu: l’Agenda di Sviluppo post-2015 a settembre a New York, e l’Accordo globale contro il cambiamento climatico a dicembre a Parigi. Nell’anno di Expo, l’Italia diventa una fondamentale tappa di avvicinamento a questi eventi, e dal 3 al 5 giugno, con il Forum internazionale della società civile e dei movimenti contadini, a cui parteciperanno 150 delegati dai cinque continenti, a Milano sarà possibile prenderne pienamente coscienza.
Qual è la risposta politica di Expo dei popoli? Da cosa dipende il “nutrire il pianeta” nel prossimo futuro?
«Partiamo da una considerazione» dice De Salvo, «qui a Expo, come del resto anche altrove, si avverte un duplice vuoto. Da una parte mancano le voci dei contadini, dei pastori, dei pescatori, che invece sono la spina dorsale del pianeta. Dall’altra manca un’analisi politica ai problemi della fame e della povertà. E tale analisi politica si fa riconoscendo tutte le concentrazioni di potere che sono presenti sulla filiera agroalimentare dal campo al piatto. Una serie impressionante di monopoli e cartelli che hanno generati una vera e propria urgenza democratica legata la cibo e ai diritti umani collegati: nutrizione adeguata, accesso alla terra, all acqua, alle sementi, per dire i principali. La risposta di Expo dei Popoli – com’è delineata nel nostro Manifesto – sta nella sovranità alimentare e nella giustizia ambientale come veri e propri progetti politici di cambiamento dei sistemi alimentari ma anche della società nel suo complesso».
Food Truck mania!
Food truck è ormai diventata una parola di uso comune. L’immagine del baracchino unto e folcloristico fuori dallo stadio è stata surclassata dalla figura di giovani imprenditori attenti alle tradizioni gastronomiche e alle materie prime che servono deliziosi e invitanti spuntini.
Così, anche nelle piazze italiane e nel corso di manifestazioni, iniziano vedersi le prime Ape e i primi furgoncini adibiti a cucine mobili.
Se volessimo descriverli in due parole, potremmo definirli così: cibo di qualità servito da mezzi dal design vintage.
Il fenomeno cresce a vista d’occhio e a Slow Fish non potevamo che tentarvi anche con queste prelibatezze.
Siete pronti al leccarvi i baffi?
per scoprire tutti i Food Truck vai al link: http://www.slowfood.it/food-truck-mania/
Biodiversi, l’ultimo libro di Carlo Petrini e Stefano Mancuso in anteprima al Salone del Libro
L’associazione della chiocciola vi aspetta allo stand animato da Slow Food Editore (pad 2 stand K09) con le moltissime novità da scoprire e sfogliare.
Presentato in occasione dell’evento torinese il nuovo lavoro del professore Stefano Mancuso e Carlo Petrini: Biodiversi.
Dal loro dialogo nascono nuove idee per mettere il cibo e l’agricoltura al centro di un progetto di difesa dell’umanità.
Fitto anche il programma durante la manifestazione internazionale. Sabato 16 l’appuntamento con Slow Food è nell’area Cookbook, dove alle ore 21c’è Bevr’ in vin, per scoprire le tradizioni culinarie mantovane.
Gilberto Venturini, autore di molti volumi della collana Scuola di Cucina Slow Food (Giunti Editore e Slow Food Editore) prepara gli agnolini in brodo, tipico piatto dei giorni di festa. Con lui Bianca Minerdo, curatrice della collana Scuola di Cucina Slow Food e dei ricettari In cucina con Slow Food.
Due gli appuntamenti con Carlo Petrini: si comincia venerdì 15 alle 19,30, quando in Sala Azzurra Petrini e Serge Latouche parlano di Usa e getta.
Le follie dell’obsolescenza programmata, scritto dall’economista francese. Gli oggetti messi in vendita oggi hanno una fragilità calcolata, tanto che la durata della garanzia coincide spesso con la loro vita effettiva. Impossibile ripararli. Le conseguenze di tale truffa generalizzata ai danni dei consumatori sono pesantissime in termini di rifiuti prodotti, di risorse naturali sprecate e guerre per l’accaparramento delle materie prime. Sabato alle ore 21 in Sala Blu, nella sezione Grandi Ospiti, Carlo Petrini partecipa alla conferenza Un’ecologia dal volto umano. La custodia integrale del creato.
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