Morte nei campi, pensiamoci ogni giorno
quando facciamo la spesa
«La morte per fatica e per caldo di qualcuno di loro ci porta,
occasionalmente, a “scoprire” che in Italia lavorano nei campi, per un
salario offensivo, circa quattrocentomila stagionali, in buona parte
stranieri, reclutanti e taglieggiati dai cosiddetti caporali»
Riprendiamo più che volentieri L’amaca di ieri (23 agosto, la trovate qui per intero), commento quotidiano di Michele Serra su La Repubblica:
ci ha colpiti molto, sia per la forma (impeccabile), sia (e
soprattutto) per i contenuti. Condividiamo in toto il suo pensiero e non
possiamo che richiamare ancora la vostra attenzione su questo tema per
incoraggiarvi e sostenere un altro tipo di agricoltura, che rispetti la
terra e chi quella terra la lavora. Perché, come ben dice Serra: «Noi
fighetti che passiamo la giornata al computer siamo sfamati,
letteralmente, dai braccianti dei quali ci occupiamo solo quando
schiattano sotto il sole».
Pensiamoci ogni giorno, non solo quando la cronaca ci ricorda che si
muore di fatica, sotto il sole e per una miseria. Trasformiamo
l’indignazione in azione, impariamo a conoscere che cosa mangiamo,
capiamo da dove arriva, come è stato prodotto, da chi. Riappropriamoci
di un rapporto che ci è stato sottratto e che invece dovremmo
rivendicare come diritto.
È vero che è «Facile in materia fare del moralismo, più difficile
intervenire data l’entità del fenomeno, la disperazione (degli
sfruttati) e la tracotante impunità (degli sfruttatori)», ma non
aspettiamo che qualcun altro prenda l’iniziativa. Pensiamoci noi, ogni
giorno, quando facciamo la spesa.
A Lecce, l’associazione Arci Miele vi propone il suo
Orto Comune, iniziativa inserito nel più ampio progetto di Gruppo di
Acquisto e Produzione accompagnato dal piano Social Coin. In pratica si
può aderire all’Orto Comune sia come semplici acquirenti, oppure
aderendo appunto al piano Social Coin che prevede la partecipazioni ai
lavori dell’Orto Comune: dalla pulizia del terreno alla raccolta, fino
alla trasformazione dei frutti dell’orto, come la preparazione della
salsa, delle marmellate, dei liquori oppure la raccolta di erbe e
prodotti spontanei. Chi aderisce al piano Social Coin accumula un monte
ore che si trasformano in crediti, utilizzabili per acquistare prodotti o
partecipare alle varie attività dell’associazione. Insomma una bella
formula per una banca del tempo che vi assicura frutti freschi e di
stagione.
A Foggia segnaliamo il Laboratorio di Legalità Francesco Marcone
(dedicato al direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia ucciso dalla
mafia il 31 marzo del 1995) nato per iniziativa di Libera Foggia
su un terreno confiscato alla criminalità organizzata e assegnato nel
2010 alla Cooperativa Sociale Pietra di Scartodi Cerignola (Fg). Il
progetto di riuso sociale di questo bene confiscato prevede la
conversione del terreno al biologico; l’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate in collaborazione con realtà sociali del
territorio; la realizzazione di attività di educazione alla legalità
utili al territorio. Tra le varie colture, anche quella di pomodori che
coinvolge i numerosi immigrati residenti zona. L’obiettivo è comune e
condiviso: diffondere un diverso modo di intendere l’agricoltura,
lontani dalle logiche dello sfruttamento e del caporalato. I prodotti
riportano il marchio “Solidale italiano”. Info sul Laboratorio Francesco Marcone qui. Qui il sito della cooperativa Pietro di Scarto (in allestimento) e qui potete acquistarne i prodotti
Altro bel progetto che ci fa piacere segnalarvi è Sfruttamento Zero
una raccolta fondi mirata a finanziare i costi iniziali di una intera
filiera produttiva pulita: materie prime per la coltivazione o per
l’acquisto del pomodoro, attrezzature per la fase di trasformazione con
l’apposito allestimento degli spazi di conservazione. L’idea è quella di
lavorare non solo per realizzare un prodotto genuino, ma soprattutto
dimostrare che una filiera produttiva pulita a sfruttamento zero è
possibile. Un progetto nel quale sono stati coinvolti migranti e precari
con l’ulteriore obiettivo di combattere il caporalato. La raccolta
fondi sta per chiudersi (questa è l’ultima settimana) una buona
occasione per dare una mano. Tutti i riferimenti qui www.produzionidalbasso.com/project/sfruttazero-autoproduzioni-fuori-mercato/
In Calabria invece è il gruppo Goel (progetto che mira al cambiamento
della Locride e della Calabria nell’affermazione piena della libertà,
della democrazia, della sussidiarietà, della giustizia sociale ed
economica, del rispetto dei diritti delle persone e fasce sociali più
deboli e marginali, del bene comune delle comunità locali e dei
territori) che ha deciso di scendere in campo a fianco degli
agricoltori della Locride e della Piana di Gioia Tauro, che producono
soprattutto arance e olio extra vergine di oliva biologici e hanno dato
vita al consorzio GOEL BIO. Trovate info sull’inziativa e lo shop on line su www.goel.coop/bio
Piombo nei noodles, e ora l'India denuncia la Nestlè
Avete presente i Maggi Noodles? Quegli spaghetti istantanei della
Nestlè aromatizzati in vario modo che in due minuti promettono di
assicurarvi un pasto completo e salutare. Ognuno libero di deliziare il
proprio palato come preferisce, sappiate però che tra quelli distribuiti
in India (tra i maggiori consumatori) è stato trovato un ingrediente
segreto: il piombo. Un “incidente” che ha messo sul chi va là anche i
paesi confinanti come Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka.
Naturalmente ci si interroga sugli standard di sicurezza degli alimenti
confezionati e trasformati dalla arci nota multinazionale svizzera nel
paese.
Sembra più che lampante la difficoltà di sviluppare catene di
rifornimento affidabili: tutte le principali aziende alimentari
internazionali dichiarano far riferimento a fornitori di fiducia, e allo
stesso tempo la maggior parte riconosce che gli stessi fornitori spesso
si rivolgono a loro volta ad altri che poi subappaltano e così via.
Naturalmente la versione ufficiale è si fa il possibile per
verificare: Nestlè India dichiara di fare numerosi test e controlli
elettronici non solo nel processo di elaborazione e confezione ma anche
nelle fasi di approvvigionamento. I sistemi di controllo Wal-Mart
(grossista in India) respingono ogni giorno il 10-11 per cento dei
prodotti. McDonald ha importato le sue patatine fritte dagli Stati Uniti
fino a circa sette anni fa, ora si rivolge al mercato indiano: non
tutti gli ingredienti possono essere facilmente importati e non
dimentichiamo che per far profitto come si deve bisogna mantenere bassi i
costi… Il risultato (oltre a un rischio serio per la salute dei
consumatori) è che il Governo indiano ha vietato la vendita dei Maggi,
mentre la Nestlè continua a dichiarare che il suo prodotto è sano ma
intanto ritira dagli scaffali indiani 27.400 tonnellate dei suoi
spaghettini.
Per tutta risposta, il Dipartimento per la tutela dei consumatori ha
chiamato in causa l’azienda svizzera con l’accusa di concorrenza sleale e
di aver danneggiato la salute dei consumatori attraverso pubblicità dei
ingannevole. Lo spot che promuove i Maggi recita infatti: “Health is
enjoyable” (letteralmente la salute è piacevole). Non ci fosse di mezzo davvero il benessere dei consumatori ci scapperebbe da ridere.
Inoltre pare che un tipo di spaghetti istantanei i Maggi Oat Noodles
(all’avena) non siano stati approvati dall’autorità indiana per la
sicurezza alimentare, il Food Safety and Standards Authority of India
(Fssai).
Nestè India dice che non hanno ricevuto nessuna notifica della
denuncia: «Daremo una risposta quando riceveremo la documentazione
ufficiale».
Intanto lasceremmo perdere almeno per il momento questi spaghettini; sembrano un po’ pesanti.
Food Film Fest: cinema e cibo da gustare
da Martedi 15 al Domenica 20 settembre al Quadriportico del Sentierone e Domus di Piazza Dante
Martedì 15 settembre in Piazza Dante a
Bergamo inaugura la seconda edizione del Festival Internazionale
Cinematografico dedicato al mondo del cibo.
Promosso dall’ Associazione Montagna Italia e dalla Camera di Commercio di Bergamo, il Festival ha raccolto oltre 100 film da 28 nazioni grazie ad un concorso cinematografico che, nell’anno di EXPO, offre al pubblico la possibilità di viaggiare per il mondo attraverso le tavole di tutte le culture e scoprire tradizioni, produzioni, coltivazioni e tecnologie nel campo alimentare.
I film selezionati
dalla Direzione Artistica concorrono per il primo premio e verranno
mostrati al pubblico nelle serate del festival presso il Quadriportico
del Sentierone a Bergamo ad ingresso libero.
Al termine delle proiezioni, spazio alle degustazioni di eccellenze locali presso la DOMUS di Piazza Dante, grazie alla collaborazione dei produttori di Coldiretti Bergamo.
Sabato 19 settembre alle ore 20.45 si terrà la Cerimonia di Premiazione dei vincitori di questo contest cinematografico, unico in Italia.
I Finalisti:
Prima
di ogni serata e cioè alle ore 18,30 alla Domus Bergamo, le tre
Condotte bergamasche di Slow Food organizzano una serie di Laboratori del Gusto sul tema del film della serata: Carne, Semi, Formaggi, Barolo, Cioccolato.
Per leggere le trame dei film: http://www.montagnaitalia.com/PDF%20FOOD/2015/sinossi%20film.pdf
Per saperne di più: http://www.montagnaitalia.com/foodfilm2014.html