lunedì 31 agosto 2015

Morte nei campi, pensiamoci ogni giorno quando facciamo la spesa - Piombo nei noodles, e ora l'India denuncia la Nestlè - Food Film Fest: cinema e cibo da gustare

Morte nei campi, pensiamoci ogni giorno 
quando facciamo la spesa
 
«La morte per fatica e per caldo di qualcuno di loro ci porta, occasionalmente, a “scoprire” che in Italia lavorano nei campi, per un salario offensivo, circa quattrocentomila stagionali, in buona parte stranieri, reclutanti e taglieggiati dai cosiddetti caporali»
Riprendiamo più che volentieri L’amaca di ieri (23 agosto, la trovate qui per intero), commento quotidiano di Michele Serra su La Repubblica: ci ha colpiti molto, sia per la forma (impeccabile), sia (e soprattutto) per i contenuti. Condividiamo in toto il suo pensiero e non possiamo che richiamare ancora la vostra attenzione su questo tema per incoraggiarvi e sostenere un altro tipo di agricoltura, che rispetti la terra e chi quella terra la lavora. Perché, come ben dice Serra: «Noi fighetti che passiamo la giornata al computer siamo sfamati, letteralmente, dai braccianti dei quali ci occupiamo solo quando schiattano sotto il sole».
Pensiamoci ogni giorno, non solo quando la cronaca ci ricorda che si muore di fatica, sotto il sole e per una miseria. Trasformiamo l’indignazione in azione, impariamo a conoscere che cosa mangiamo, capiamo da dove arriva, come è stato prodotto, da chi. Riappropriamoci di un rapporto che ci è stato sottratto e che invece dovremmo rivendicare come diritto.
È vero che è «Facile in materia fare del moralismo, più difficile intervenire data l’entità del fenomeno, la disperazione (degli sfruttati) e la tracotante impunità (degli sfruttatori)», ma non aspettiamo che qualcun altro prenda l’iniziativa. Pensiamoci noi, ogni giorno, quando facciamo la spesa.

A Lecce, l’associazione Arci Miele vi propone il suo Orto Comune, iniziativa inserito nel più ampio progetto di Gruppo di Acquisto e Produzione accompagnato dal piano Social Coin. In pratica si può aderire all’Orto Comune sia come semplici acquirenti, oppure aderendo appunto al piano Social Coin che prevede la partecipazioni ai lavori dell’Orto Comune: dalla pulizia del terreno alla raccolta, fino alla trasformazione dei frutti dell’orto, come la preparazione della salsa, delle marmellate, dei liquori oppure la raccolta di erbe e prodotti spontanei. Chi aderisce al piano Social Coin accumula un monte ore che si trasformano in crediti, utilizzabili per acquistare prodotti o partecipare alle varie attività dell’associazione. Insomma una bella formula per una banca del tempo che vi assicura frutti freschi e di stagione.
Maggiori info qui:
Phone (+39) 388 44 74 496
www.naturamediterranea.it
Arci Miele su FaceBook

A Foggia segnaliamo il Laboratorio di Legalità Francesco Marcone (dedicato al direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia ucciso dalla mafia il 31 marzo del 1995) nato per iniziativa di Libera Foggia su un terreno confiscato alla criminalità organizzata e assegnato nel 2010 alla Cooperativa Sociale Pietra di Scartodi Cerignola (Fg). Il progetto di riuso sociale di questo bene confiscato prevede la conversione del terreno al biologico; l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate in collaborazione con realtà sociali del territorio; la realizzazione di attività di educazione alla legalità utili al territorio. Tra le varie colture, anche quella di pomodori che coinvolge i numerosi immigrati residenti zona. L’obiettivo è comune e condiviso: diffondere un diverso modo di intendere l’agricoltura, lontani dalle logiche dello sfruttamento e del caporalato. I prodotti riportano il marchio  “Solidale italiano”. Info sul Laboratorio Francesco Marcone qui. Qui il sito della cooperativa Pietro di Scarto (in allestimento) e qui potete acquistarne i prodotti 

Altro bel progetto che ci fa piacere segnalarvi è Sfruttamento Zero una raccolta fondi mirata a finanziare i costi iniziali di una intera filiera produttiva pulita: materie prime per la coltivazione o per l’acquisto del pomodoro, attrezzature per la fase di trasformazione con l’apposito allestimento degli spazi di conservazione. L’idea è quella di lavorare non solo per realizzare un prodotto genuino, ma soprattutto dimostrare che una filiera produttiva pulita a sfruttamento zero è possibile. Un progetto nel quale sono stati coinvolti migranti e precari con l’ulteriore obiettivo di combattere il caporalato. La raccolta fondi sta per chiudersi (questa è l’ultima settimana) una buona occasione per dare una mano. Tutti i riferimenti qui www.produzionidalbasso.com/project/sfruttazero-autoproduzioni-fuori-mercato/

In Calabria invece è il gruppo Goel (progetto che mira al cambiamento della Locride e della Calabria nell’affermazione piena della libertà, della democrazia, della sussidiarietà, della giustizia sociale ed economica, del rispetto dei diritti delle persone e fasce sociali più deboli e marginali, del bene comune delle comunità locali e dei territori)  che ha deciso di scendere in campo a fianco degli agricoltori della Locride e della Piana di Gioia Tauro, che producono soprattutto arance e olio extra vergine di oliva biologici e hanno dato vita al consorzio GOEL BIO. Trovate info sull’inziativa e lo shop on line su www.goel.coop/bio


Piombo nei noodles, e ora l'India denuncia la Nestlè

Avete presente i Maggi Noodles? Quegli spaghetti istantanei della Nestlè aromatizzati in vario modo che in due minuti promettono di assicurarvi un pasto completo e salutare. Ognuno libero di deliziare il proprio palato come preferisce, sappiate però che tra quelli distribuiti in India (tra i maggiori consumatori) è stato trovato un ingrediente segreto: il piombo. Un “incidente” che ha messo sul chi va là anche i paesi confinanti come Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka. Naturalmente ci si interroga sugli standard di sicurezza degli alimenti confezionati e trasformati dalla arci nota multinazionale svizzera nel paese.
Sembra più che lampante la difficoltà di sviluppare catene di rifornimento affidabili: tutte le principali aziende alimentari internazionali dichiarano far riferimento a fornitori di fiducia, e allo stesso tempo la maggior parte riconosce che gli stessi fornitori spesso si rivolgono a loro volta ad altri che poi subappaltano e così via.
Naturalmente la versione ufficiale è si fa il possibile per verificare: Nestlè India dichiara di fare numerosi test e controlli elettronici non solo nel processo di elaborazione e confezione ma anche nelle fasi di approvvigionamento. I sistemi di controllo Wal-Mart (grossista in India) respingono ogni giorno il 10-11 per cento dei prodotti. McDonald ha importato le sue patatine fritte dagli Stati Uniti fino a circa sette anni fa, ora si rivolge al mercato indiano: non tutti gli ingredienti possono essere facilmente importati e non dimentichiamo che per far profitto come si deve bisogna mantenere bassi i costi… Il risultato (oltre a un rischio serio per la salute dei consumatori) è che il Governo indiano ha vietato la vendita dei Maggi, mentre la Nestlè continua a dichiarare che il suo prodotto è sano ma intanto ritira dagli scaffali indiani 27.400 tonnellate dei suoi spaghettini.
Per tutta risposta, il Dipartimento per la tutela dei consumatori ha chiamato in causa l’azienda svizzera con l’accusa di concorrenza sleale e di aver danneggiato la salute dei consumatori attraverso pubblicità dei ingannevole. Lo spot che promuove i Maggi recita infatti: “Health is enjoyable” (letteralmente la salute è piacevole). Non ci fosse di mezzo davvero il benessere dei consumatori ci scapperebbe da ridere.
Inoltre pare che un tipo di spaghetti istantanei i Maggi Oat Noodles (all’avena) non siano stati approvati dall’autorità indiana per la sicurezza alimentare, il Food Safety and Standards Authority of India (Fssai).
Nestè India dice che non hanno ricevuto nessuna notifica della denuncia: «Daremo una risposta quando riceveremo la documentazione ufficiale».
Intanto lasceremmo perdere almeno per il momento questi spaghettini; sembrano un po’ pesanti.


Food Film Fest: cinema e cibo da gustare


da Martedi 15 al Domenica 20 settembre al Quadriportico del Sentierone e Domus di Piazza Dante
Martedì 15 settembre in Piazza Dante a Bergamo inaugura la seconda edizione del Festival Internazionale Cinematografico dedicato al mondo del cibo.
Promosso dall’ Associazione Montagna Italia e dalla Camera di Commercio di Bergamo, il Festival ha raccolto oltre 100 film da 28 nazioni grazie ad un concorso cinematografico che, nell’anno di EXPO, offre al pubblico la possibilità di viaggiare per il mondo attraverso le tavole di tutte le culture e scoprire tradizioni, produzioni, coltivazioni e tecnologie nel campo alimentare.
I film selezionati dalla Direzione Artistica concorrono per il primo premio e verranno mostrati al pubblico nelle serate del festival presso il Quadriportico del Sentierone a Bergamo ad ingresso libero.
Al termine delle proiezioni, spazio alle degustazioni di eccellenze locali presso la DOMUS di Piazza Dante, grazie alla collaborazione dei produttori di Coldiretti Bergamo.
Sabato 19 settembre alle ore 20.45 si terrà la Cerimonia di Premiazione dei vincitori di questo contest cinematografico, unico in Italia.

I Finalisti:


Prima di ogni serata e cioè alle ore 18,30 alla Domus Bergamo, le tre Condotte bergamasche di Slow Food organizzano una serie di Laboratori del Gusto sul tema del film della serata: Carne, Semi, Formaggi, Barolo, Cioccolato.





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