Carpione del lago di Garda
Il carpione (Salmo trutta carpio) è un salmonide che vive solo nel lago
di Garda e appartiene alla numerosa famiglia dei salmoni, delle trote e
dei salmerini.
DOVE: Lo troviamo nel Lago di Garda (province di Brescia, Trento e Verona)
COME: Per meglio dire, viveva in grandi quantità fino agli anni Settanta nelle
acque più profonde del lago, a 200 metri addirittura. Da questi abissi
lacustri risaliva in alcuni periodi dell’anno, per la frega, cioè per la
riproduzione: in luglio, agosto e in dicembre, gennaio. Ricercava le
zone del lago più adatte (le freghe, appunto) dove i fondali erano
puliti e ghiaiosi, con rilievi utili alle femmine per sfregarsi e quindi
per spargere le uova, che poi i maschi ricoprivano con il loro seme e
fecondavano. Si pescavano con due reti diverse: una rete di profondità
che si calava e si salpava dalle barche, il reù; e una rete che si
calava in acqua ma che si trascinava poi dalla riva (il reèt). La rete
doveva essere adagiata lentamente ma esattamente lungo le strisce di
frega sui fondali e, per calcolare esattamente posizione e distanze, un
pescatore gesticolava dalla riva, aiutandosi con il cappello, fino a
quando la barca a remi – la bissa – non era perfettamente allineata
lungo la frega. Per fare questo lavoro occorreva la forza di molti
pescatori che tiravano tutti insieme. Oggi il pescato di un giorno si
recupera, invece, quando va bene nell’arco di un anno. E il carpione è
diventato un mito, una chimera. Ogni tanto un esemplare incappa
casualmente in un volandino per la pesca dei coregoni e allora si può
gustare questo pesce straordinario. Ma ci sono giovani pescatori sul
lago che non ne hanno mai pescato uno. I vecchi pescatori affermano che i
carpioni non si vedranno mai più nel Garda, perché a causa dei
cambiamenti climatici l’acqua è più fredda di un tempo.Ma anche perchè
la strada che costeggia il lago, la gardesana, non frana più nel lago
come un tempo, e quindi non si formano più i canaloni che “ripulivano”
le pareti del lago formando habitat utili per la frega; ma soprattutto
lamentano che nessuno si è preoccupato di fare il ripopolamento
artificiale, come è stato fatto per il coregone.
I ricercatori hanno un altro punto di vista. Il responsabile della scomparsa del carpione secondo loro sono le specie alloctone introdotte nel Garda negli anni passati (il coregone, la trota, il carassio, la carpa, il pesce gatto, il persico, e la pericolosa bottatrice, che si nutre delle uova del carpione): questi pesci sottraggono cibo al carpione; ma non solo, secondo i ricercatori i pescatori hanno pescato troppo senza lasciare ai carpioni il tempo per la riproduzione. In effetti il carpione raggiunge la maturità sessuale a tre anni nel maschio e a quattro nella femmina, nel corso dei quali si nutrono, si muovono nel lago – benchè a grandi profondità – e rischiano quindi la cattura senza avere avuto il tempo di riprodursi.
Si è trattato certo di una concomitanza di fattori, umani e ambientali, che rende oggi molto difficile tornare indietro. Solo la riproduzione artificiale può fare qualcosa, anche se non sarà sufficiente, se non sarà unita a un piano che eviti la sovrapesca.
I ricercatori hanno un altro punto di vista. Il responsabile della scomparsa del carpione secondo loro sono le specie alloctone introdotte nel Garda negli anni passati (il coregone, la trota, il carassio, la carpa, il pesce gatto, il persico, e la pericolosa bottatrice, che si nutre delle uova del carpione): questi pesci sottraggono cibo al carpione; ma non solo, secondo i ricercatori i pescatori hanno pescato troppo senza lasciare ai carpioni il tempo per la riproduzione. In effetti il carpione raggiunge la maturità sessuale a tre anni nel maschio e a quattro nella femmina, nel corso dei quali si nutrono, si muovono nel lago – benchè a grandi profondità – e rischiano quindi la cattura senza avere avuto il tempo di riprodursi.
Si è trattato certo di una concomitanza di fattori, umani e ambientali, che rende oggi molto difficile tornare indietro. Solo la riproduzione artificiale può fare qualcosa, anche se non sarà sufficiente, se non sarà unita a un piano che eviti la sovrapesca.
CARATTERISTICHE: Il carpione è stato inserito nel 2006 nella lista rossa dell’IUCN, come
specie a forte rischio di estinzione. La lista rossa registra la
biodiversità in pericolo segnalata da una rete di scienziati di tutto il
mondo e l’IUCN (International Union for Conservation of Nature) è
l’organismo di protezione della natura più antico e autorevole a livello
internazionale. Negli anni il carpione ha scalato in negativo la
classifica, passando da specie vulnerabile a specie a forte rischio, il
passo successivo è “specie estinta in natura”.
A molti turisti del Garda sarà stato proposto il carpione in trattoria, ma ben pochi certamente lo avranno mangiato sul serio vista la similitudine con il salmerino e la trota. Ma chi conosce meglio il pesce del lago, sa bene che il carpione ha coda a rondine (il salmerino ce l’ha diritta, a spatola) e carni più rosate
A molti turisti del Garda sarà stato proposto il carpione in trattoria, ma ben pochi certamente lo avranno mangiato sul serio vista la similitudine con il salmerino e la trota. Ma chi conosce meglio il pesce del lago, sa bene che il carpione ha coda a rondine (il salmerino ce l’ha diritta, a spatola) e carni più rosate
STAGIONALITA': Si può pescare dalla fine di agosto a metà novembre e da febbraio a giugno; il periodo migliore è ottobre.
PRODUTTORI: Se i carpioni nel lago sono a rischio di estinzione, anche i pescatori,
va detto, sono sempre di meno: poco più di un centinaio mentre, a inizio
Novecento erano settecento. Resistono soprattutto sul versante veronese
del lago, dove esiste una cooperativa che da un paio di anni ha un
presidente di nemmeno trent’anni, Omar Simonelli. Mentre sulla sponda
bresciana, l’alto lago, si contano una cinquantina di pescatori
professionisti. I pescatori sono disponibili a collaborare con gli
studiosi che stanno tentando, con grandi difficoltà e pochi fondi, la
riproduzione artificiale. L’unica speranza per vedere tornare questo
pesce che rappresenta la storia stessa del Garda. Per questo Slow Food
ha avviato con loro un Presidio.
Cooperativa agricola fra Pescatori
Garda (Vr)
Via San Bernardo, 137
Tel. 045 6270545
info@coopgarda.it
Garda (Vr)
Via San Bernardo, 137
Tel. 045 6270545
info@coopgarda.it
La cooperativa riunisce i 23 pescatori della sponda veronese del lago.
Le pratiche di pesca sono tradizionali e non lesive dell’ecosistema: si
utilizzano antane e volantino. Non si pescano le specie a rischio
durante la riproduzione e si limita il pescato alle richieste del
mercato. Il punto vendita è aperto dalle 6.30 alle 12.30 tutti i giorni
tranne in inverno quando la domenica è chiuso.
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