lunedì 26 gennaio 2015

Coca Cola contro vino, chi vince? - Africa: la terra è finita - Viva la Reparacion!

Coca Cola contro VINO, chi vince?

Leggete questo articolo scritto da Giancarlo Gariglio nel portale Slowine di Slow Food.
Qualche settimana fa, in un’interessante intervista, ascoltai un’affermazione di un imprenditore vinicolo italiano, secondo la quale il fatturato della Coca Cola era superiore a tutto quello del vino mondiale messo insieme. Mi pareva davvero si trattasse di un’enormità, una sparata ad hoc fatta per stupire.
Poi iniziai a ragionarci su e sapendo che la produzione italiana non supera i 10 miliardi di euro e che la Coca Cola invece è sopra ai 46, cominciò a insinuarsi il dubbio. Se si pensa al milione e più di persone che gravitano solo nel nostro paese intorno al mondo del vino la cosa è davvero impressionante. In fin dei conti la risposta giusta qual è? 
La Coca Cola da sola vale più di tutto il vino del pianeta?
No. No e no. Ma per poco, troppo poco per quello che è il mio pensiero. La multinazionale di Atlanta fattura 46 miliardi di euro. mentre tutte le bottiglie del nettare di Bacco realizzate sul pianeta arrivano a valere 60 miliardi. Un altro dato sconvolgente è che tutte e 10 le prime nazioni produttrici al mondo raggiungono a mala pena i 48 miliardi, un peletto sopra la Coca Cola. Francia (21 miliardi) e Italia (10) unite sono più scarse… Dalla nostra abbiamo la terra, la poesia, la storia, ma siamo davvero piccoli, minuscoli a fronte di una potenza di questo tipo.
Per cui, quando ci chiediamo come mai le leggi, i regolamenti, la burocrazia applicate al nostro pianeta non remano nella nostra direzioni, ma tendono a favorire altri interessi, cerchiamo anche di capire che dall’altra parte abbiamo delle multinazionali che ogni hanno producono un utile di 8 miliardi di euro! Queste aziende, molto più facilmente di noi, hanno un posto assicurato in tutte le trattative sul libero scambio tra Usa ed Europa, tanto per dirne una. Semplicemente perché loro sono poche e muovono un’economia a cui fatichiamo a dare un valore, dall’altra parte ci sono una pluralità di interessi, idee, aspirazioni che spesso e volentieri non sono coerenti e quindi disperdono il proprio reale valore economico.
Per finire, un piccolo colpo di scena, la Coca Cola vale di meno, ma se a questa sommiamo la Pepsi (29 miliardi), loro vincono e noi perdiamo!
Africa: la terra è finita

Circa il 65% della terra coltivabile africana è “danneggiata” al punto tale da non poter più essere produttiva. Lo stesso si può dire del 30% dei pascoli e del 20% delle foreste.

Ecco il resoconto che si può leggere nel rapporto No ordinary matter: conserving, restoring and enhancing Africa’s soils curato dal Montpellier Panel, organismo che riunisce esperti di agricoltura e ambiente europei e africani.
Chi paga il prezzo più alto di questa situazione?
ovviamente i piccoli agricoltori!
Nella sola Africa sub- sahariana sono colpiti da questa situazione 180 milioni di persone, con perdite stimate in 68 miliardi di dollari ogni due anni.
per contrastare questo fenomeno, nel 2010 Slow Food ha lanciato il progetto dei 10 000 orti in Africa, convinti che un nuovo tipo di cooperazione sia possibile, un modello che coinvolge direttamente le popolazioni locali, che aiuta a riconquistare quella sapienza che permette di riappropriarsi del diritto di accesso al cibo vero. 
per ulteriori approfondimenti: http://www.slowfood.it/africa-la-terra-e-finita/

Viva la Reparacion!

The-Repairman-Web-Poster

Vi presentiamo oggi un bel progetto cui volentieri abbiamo dato il nostro sostegno. 

è partita il 21 gennaio "Viva la reparacion" la campagna di sostegno alla commedia d’autore The Repairman, opera prima di Paolo Mitton che uscirà il 19 febbraio nelle sale piemontesi e dal 26 su tutto il territorio nazionale distribuito da Cineama in collaborazione con Slow Cinema. Viva la reparacion è un portale web che, al motto di «Ogni riparazione è una piccola rivoluzione», raccoglie diverse sensibilità che lavorano per promuovere buone pratiche quali il recupero, il riuso, la migliore gestione e il migliore consumo delle risorse. Una necessità che condividiamo visto che oggi sembra non esserci più posto per la riparazione, presi dalla forsennata ricerca di una crescita senza fine, convinti che il nuovo sia comunque migliore e che riparare non sia che l’alternativa povera all’acquistare. I promotori di Viva la reparacion sono invece: «convinti che riparare sia un’esperienza di crescita fondamentale. Fermarsi ad aggiustare ciò che non funziona consente di ripartire con maggiore consapevolezza e determinazione. Viva la reparacion offre dunque una piattaforma comune per condividere, esperienze, racconti di vita e consigli per recuperare questa attitudine e restituirle il giusto valore». Insomma visitate il sito e non perdetevi il film!
The Repairman è stato presentato nella sezione Festa Mobile del 31 Torino Film Festival, al Raindance Film Festival e al Festival di Shanghai. Ha inoltre ottenuto dal MIBAC la Qualifica d’Essai.
Media partner del film sono Mymovies.it e Fabrique du Cinema. The Repairman è una produzione Aidia Productions (Ita) & Seven Still Pictures (Uk). In collaborazione con FIP–Film Investimenti Piemonte e Acting Out Creative Studio e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
buona visione!

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