giovedì 4 giugno 2015

L'allevamento intensivo

L'allevamento intensivo

Per la rubrica "a tavola con noi" questo mese vi parliamo dell'effetto che l'allevamento intensivo ha sull'ambiente e sulle persone, dandovi anche qualche piccolo consiglio!

1- L’allevamento intensivo consuma una quantità esorbitante di acqua!!!
La tabella seguente mostra i dati riferiti alla quantità di acqua necessaria a produrre 1 kg di cibo.


Cosa succede...

... all’ambiente

2- Secondo la Fao, il bestiame produce il 18% dei gas serra che intrappolano il calore
dell’atmosfera e questo determina:
  •  scioglimento dei ghiacci
  •  innalzamento del livello del mare
  •  calamità naturali come esondazioni e tempeste
  •  assottigliamento dello strato di ozono
  •  acidificazione degli oceani
  •  costante e crescente desertificazione
... alle persone
  • maggiore resistenza agli antibiotici
  •  manifestazione di malattie umane nuove, soprattutto virali (per esempio epidemie influenzali)
  • danni da inquinamento
  •  carenza di terreni destinati alla produzione di alimenti per consumo umano e aumento di terreni adibiti alla produzione di mangime animale
  • maggiore povertà tra chi vive di agricoltura di sussistenza basata sull’equilibrio climatico (stagioni secche e piovose)
  • maggiore incidenza di malattie legate all’eccessivo consumo di grassi e proteine animali: patologie cardiovascolari, cancro, diabete, ipertensione, obesità 
 Buone pratiche e consigli per l’acquisto
− basare la propria dieta su alimenti vegetali che possono sostituire la carne (legumi in primis)
− consumare meno carne e di migliore qualità, evitando quella proveniente da allevamenti intensivi
− variare i tipi di animali e le razze che si scelgono, prediligendo carni alternative (animali da cortile, selvaggina, ovini) e tagli meno noti
− fare attenzione al prezzo: prezzi troppo bassi spesso sono indice di sfruttamento animale e/o ambientale
− preferire carni provenienti da consorzi, associazioni o aziende con disciplinari rigorosi su alimentazione e benessere animale, nonché informazioni chiare sulla tracciabilità del prodotto
− consumare carni di animali allevati e macellati in Italia, meglio se locali e da piccoli allevatori di razze autoctone
− valutare con più tolleranza la presenza di grasso, che può essere prova di benessere animale
− leggere bene le etichette

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