lunedì 3 agosto 2015

Land grabbing: finalmente una buona notizia! - Una gita in montagna per gustare e “salvare” i formaggi d’alpeggio - Pianeta orto: aperitivo vegetariano

Land grabbing: finalmente una buona notizia!


Non capita spesso al mattino di aprire le agenzie e leggere notizie belle. Anzi. Metti pure che la cronaca privilegi fatti più cruenti, metti pure che la morbosità di noi lettori ci spinge verso titoli forti. Ma oggi vorremmo catturare la vostra attenzione su una sentenza importante che ci arriva dal tribunale di Popayán (sudest della Colombia), il quale ha stabilito, in prima istanza, la restituzione dei diritti territoriali e commerciali su un terreno di 71.000 ettari abitato storicamente da comunità afrodiscendenti.
La notizia, riportata dall’agenzia Misna va controcorrente rispetto a ai fatti che dominano la cronaca dove tengono banco l’accaparramento selvaggio delle terre con il land grabbing o lo sfruttamento dei lavoratori agricoli. Il terreno in questione che si trova nel dipartimento del Cauca, nella valle disegnata dal fiume Timbiquí «fortemente ambita per la presenza di oro, argento ed altri minerali e sfruttata da attività minerarie, alcune illegali ed altre autorizzate dallo Stato. Macchinari pesanti, draghe e processi chimici di filtrazione, hanno distrutto gran parte del patrimonio naturale e della fauna itticola della valle» (Misna). Nel 2005 scriveva a proposito di questa regione l’antropologo Michel Taussig: “sembra rinnegata da Dio, dove l’Oceano Pacifico penetra in un’area di seicentocinquanta chilometri di paludi di mangrovie e di foreste non battute, dove l’aria si muove appena e la pioggia non cessa mai. Ma è proprio là che gli schiavi africani vennero deportati dai conquistadores spagnoli a ricercare l’oro nelle acque dei fiumi che scendono dalle Ande. Ed è in questo luogo che il presente si fonde al passato, costituendone espressione e prolungamento: il periodo dell’oro sta morendo, mentre quello della cocaina sta nascendo”.

Proprio la cocaina che ha dettato la legge negli ultimi anni. Le terre sono stata infatti coltivate a coca da gruppi armati. Oltre a non lasciare terreni fertili ad altre coltivazioni, i continui scontri armati con le forze dell’ordine hanno provocato l’emigrazione in massa degli abitanti.

«Oltre alla restituzione del territorio alle 11 comunità nere che le abitano da secoli, la sentenza riconosce e protegge i loro diritti. Le 762 famiglie afrodiscendenti della zona sono rappresentate dal Consiglio Comunitario Renacer Negro, che ha ottenuto questa vittoria dopo anni di battaglie legali» (Misna).

fonte:http://www.slowfood.it/land-grabbing-finalmente-una-buona-notizia/

Una gita in montagna per gustare e “salvare” i formaggi d’alpeggio


Il caldo dovrebbe dar tregua questo fine settimana, ma promette di ritornare presto. Perché allora non cercare rifugio in montagna con una gita e approfittarne per andare a scoprire quei gioielli gastronomici che sono i formaggi o i latticini d’alpeggio? In questa stagione gli animali sono portati in altura e si nutrono al pascolo di tutta la ricchezza vegetale che compone i prati d’estate. Un tourbillon di essenze, profumi, gusti, che piacciono agli animali ma che piaceranno anche a noi perché in qualche modo si trasferiscono al formaggio che si ricava dal loro latte, evolvendo, trasformandosi, ma conferendo ai prodotti d’alpeggio realizzati a latte crudo una qualità impareggiabile. Consultate per esempio la grande lista di formaggi tutelati dai Presìdi Slow Food in Italia: ne scoprirete a decine che non sono così lontani da casa vostra e sarà facile e istruttivo fare un piccolo viaggio alla ricerca di questi tesori.
Sono il prodotto di un’agricoltura di montagna che tra tutte è quella che fatica di più, sia in termini di lavoro umano (non è una gita stare in alpeggio, mungere e produrre tutti i giorni), sia in termini di resistenza. Abbandono e incuria non soltanto ci privano progressivamente di ottimi formaggi, ma fanno mancare il fondamentale contributo ecologico che danno i pascoli di montagna, e le bestie che li popolano, a cui si unisce la scomparsa di saper fare umano e culture antichissime. Procurarsi un formaggio d’alpeggio, in queste settimane, non è soltanto un modo per volersi del bene a tavola, ma per voler bene a un settore in crisi, con i suoi eroici operatori, e a tutte le montagne del nostro Paese.

Come se non bastasse, ci si mette la burocrazia: la Commissione Europea ha invitato l’Italia a modificare entro fine luglio la legge che proibisce di produrre formaggi a partire da latte in polvere. Sarebbe un altro colpo durissimo a queste fragili economie agricole, un assist pazzesco per le industrie che omologano senza qualità. Vi invitiamo a firmare, come hanno già fatto più di 130.000 persone, la petizione di Slow Food che si raggiunge da tutti i siti della Chiocciola, compresi quello di Cheese (18-21 settembre a Bra) e quello dello spazio Slow Food a Expo, dove, tra l’altro, i formaggi a latte crudo sono protagonisti assoluti, ogni giorno in degustazione per spiegare il loro inestimabile valore in termini di salvaguardia della biodiversità.

fonte:http://www.slowfood.it/una-gita-in-montagna-per-gustare-e-salvare-i-formaggi-dalpeggio/ 

Pianeta orto: aperitivo vegetariano

Che ne dite di un bell'aperitivo vegetariano sulle mura di Città Alta?

In collaborazione con LORTO, (si esatto proprio gli orti sociali che ci sono appena sotto le mura di città alta!) abbiamo organizzato un banchetto tutto vegetale e decisamente a Km 0, anzi a metro 0!!

Giovedì 6 Agosto alle ore 19.30 presso il CB2015, chiringuito sugli spalti san michele.

€ 8 a persona

consigliata la prenotazione

slowfoodgiovanevo@gmail.com
lorto@coopimpronta.it
 

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